Il belga è arrivato su richiesta di Baroni, nelle prime due partite non ha però brillato: il Torino si affida a lui per dimenticare l’Inter
Il Torino lo ha inseguito a lungo, con pazienza e determinazione, e alla fine il corteggiamento si è trasformato in realtà: Cyril Ngonge è oggi uno degli innesti più importanti della squadra granata. Non un acquisto qualunque, ma un giocatore che la dirigenza ha voluto fortemente per dare qualità e imprevedibilità al reparto offensivo.
Il forte legame con Baroni
L’attaccante belga non è soltanto un rinforzo, ma rappresenta probabilmente il profilo più pronto per incidere subito. E non è un caso: Ngonge conosce bene Marco Baroni, avendolo già avuto come allenatore a Verona, e questo legame tecnico può accelerarne l’inserimento in un contesto che ha bisogno di certezze. L’allenatore granata sa perfettamente quali siano le caratteristiche del belga e come sfruttarne al meglio la duttilità, soprattutto in un reparto offensivo che negli ultimi anni ha faticato a garantire continuità e gol.
L’esordio in campionato, però, non è stato dei più semplici. A San Siro, contro un’Inter già lanciata e travolgente, l’attaccante ha provato a rendersi pericoloso con qualche iniziativa personale, ma è rimasto inevitabilmente coinvolto nella serata negativa di tutta la squadra. La pesante sconfitta per 5-0 ha reso difficile qualsiasi valutazione individuale, perché l’intero collettivo granata è apparso in grande difficoltà.
Il colpo su cui punta l’attacco granata
Nonostante ciò, le aspettative nei confronti del nuovo acquisto restano alte. Ngonge è uno dei giocatori a cui il Torino si affida per cambiare passo. A differenza di altri innesti, il belga ha già dimostrato in Serie A di poter incidere, e questo lo rende un punto di riferimento immediato per Baroni.
Il futuro prossimo dirà quanto potrà pesare la sua presenza, ma la speranza è che sia destinato a diventare il fulcro offensivo granata, l’uomo capace di fare la differenza nelle partite che contano. Per il Torino, dopo mesi di inseguimento, ora arriva il momento di raccogliere i frutti di questa lunga operazione di mercato.

Scusate i refusi: In realtà Ngonge è un bel giocatore, di livello, e lo sono anche Simeone e probabilmente Casadei e Vlasic, a parte Zapata se torna ai propri livelli… Ma se giocano assieme a Masina, Pedersen, questo Coco, Biraghi finito, l’altro marocchino, Gineitis fuori ruolo, un portiere inaffidabile e… Leggi il resto »
Ok realtà Ngonge è un bel giocatore, di livello, non lo sono anche Simeone e probabilmente Casadei, a parte Zapata se torna ai propri livelli… Ma se giocano assieme a Masina, Pedersen, questo Coco, Biraghi finito, l’altro marocchino, Gineitis fuori ruolo, un portiere inaffidabile e compagnia cantante… di cosa parliamo?
Vabbè non è ancora esploso perché la dirigenza stava chiudendo gli arrivi importanti… Ora che abbiamo Nicolussi, Elmas, Falcone e Fazzini miglioreranno tutti